Sacrario ai caduti

COMUNE: Ravello
DENOMINAZIONE: Sacrario ai caduti, già Chiesa di Sant’Agostino
DOVE STA: Piazza Fontana

DESCRIZIONE:

La chiesa di Sant’Agostino sorge presso l’antica Piazza di Sant’Auditore, un tempo sede del mercato cittadino, di botteghe, forni e taverne.
Originariamente il complesso era costituito da più luoghi di culto, dedicati ai santi Auditore, Elia e Pantaleone, che nel 1288 furono concessi all’ordine agostiniano dal Vescovo di Ravello Fra Tolomeo.
Presso la chiesa conventuale, che intanto aveva assunto il titolo di Sant’Agostino, ottennero la sepoltura numerosi benefattori e devoti, come Giletta Scannapieco nel XIV secolo, Bonanno de Flumine nel 1408 ed Evangelista Bonuntuno di Ravello nel 1463.
La struttura originaria si presentava a tre navate, divisa da due colonnati, con tre colonne ciascuno. Vi erano cinque altari: quello maggiore con il dipinto della Vergine con i Santi Agostino e Giovanni, cui si aggiunse, agli inizi del Settecento, l’immagine di Santa Teresa, protettrice del Conservatorio annesso. Quello del SS. Rosario, di patronato della famiglia di Francesco Manso, quello di San Nicola Tolentino, con una statua in legno dorato, appartenente alla famiglia Fusco, quello di Maria SS. Costantinopoli, fondato e governato dagli amministratori del Monte dei Poveri e l’ultimo, dedicato a S. Maria delle Grazie, poi trasferito a S. Maria del Lacco ne 1769.
L’atrio, sostenuto da due colonne, ha ospitato nei secoli dell’età moderna i Parlamenti cittadini e la rappresentazione della tragedia “La fede in trionfo”, scritta da Don Nunziante Garzillo di Solofra, che si teneva nella domenica dopo la festa patronale in onore di San Pantaleone. Verso la fine del XIX secolo si trovava in stato di totale abbandono, con conseguente perdita di pregevoli opere d’arte in pittura e scultura.
Negli anni Sessanta del Novecento, per iniziativa di alcuni cittadini, fu recuperata alla pubblica fruizione con un intervento di radicale trasformazione. Destinata a Sacrario dei Caduti, fu inaugurata solennemente il 26 luglio 1968 dall’Arcivescovo Cesario D’Amato.
Attualmente la chiesa si presenta preceduta da un atrio con quattro colonne agli angoli; un ingresso a tutto sesto, contornato da due colonne più piccole, immette nella chiesa che ha tre navatelle, divise da due grossi pilastri in fabbrica. Internamente presenta ancora qualche traccia di affresco sulla parete sinistra.
Il 9 febbraio 2014, presso l’atrio della chiesa, sono state collocate le ceneri del marinaio Andrea Mansi, trucidato dai tedeschi sull’ingresso dell’Università “Federico II” di Napoli il 12 settembre 1943.

VEDERE, VISITARE, TROVARE:  Su richiesta previa al Camune di Ravello.

DATI SULLA FRUIZIONE: Nessuno

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