COMUNE: Ravello
DENOMINAZIONE: Chiesa di S. Pietro alla Costa
DOVE STA: Via Loggetta.
DESCRIZIONE: Risalente al X secolo e preceduta da un portico a sette colonne che reggono volte di tipo diverso, la chiesa mostra la struttura ricostruita dopo il crollo avvenuto alla metà del Settecento (le colonne e parte del portico dovevano appartenere alla chiesa stessa); è ad un’unica navata affiancata da una navata più piccola, divisa da pilastri in muratura e con ingresso accanto a quello principale. La navata più grande ha un’abside quadrata che contiene l’altare e un quadro della Vergine.
Il campanile termina con una cupoletta che si innesta su un cubo, a sua volta poggiante sul registro inferiore, formando una risega.
VEDERE, VISITARE, TROVARE: La chiesa è aperta durante le celebrazioni liturgiche, ovvero rivolgendosi al parroco del Santuario dei Ss. Cosma e Damiano.
DATI SULLA FRUIZIONE: Nessuno.
OPPORTUNITA’: Si potrebbero presentare le strutture con pannelli esterni, sì da rendere fruibile sempre la chiesa ai visitatori. Simili evidenze, spesso poco note, sarebbero meglio valorizzate da un itinerario di visita (eventualmente guidato) dedicato all’architettura religiosa di Ravello.
BIBLIOGRAFIA: FULCHIGNONI G., Ravello. Le cento chiese, Amalfi 2001
IMPERATO G., Ravello nella storia civile e religiosa, Cava d. T. 1990.
MANSI L., Ravello sacra-monumentale, Ravello 1887
CHIESA DI SAN PIETRO ALLA COSTA
“La Chiesa con il portico (1)”La Chiesa di San Pietro alla Costa, risalente al X secolo, è considerata uno dei più antichi monumenti liturgici di Ravello. La posizione in cui sorge l’edificio, ossia sulle pendici del monte Civita, sul lato che conduce alla cala di Marmorata, fa supporre che la fondazione sia da attribuire all’iniziativa di una ricca famiglia mercantile, residente nei pressi dell’antico attracco commerciale del ducato. Anche la dedicazione, che vede protagonista il fondatore della Chiesa cattolica romana, confermerebbe la commissione d parte di mercanti ravellesi, dato che questi avevano fatto costruire chiese intitolate al santo anche a Bari e a Melfi.
La struttura segue lo stile romanico tipicamente locale con ingresso preceduto da un portico sorrette da colonne di granito con capitelli romani di spoglio. Alcune delle colonne marmoree della chiesa sono state spostate a partire dal XVIII secolo, anni in cui all’edificio è stata data una veste barocca. L’abside, di forma quadrata, ospita l’altare maggiore, sorretto da dieci colonnine in marmo. Alle spalle di quest’ultimo, si può osservare un quadro raffigurante i Santi Pietro e Paolo con delle schiere di Angeli che attorniano la Madonna. Ai lati sono poste due tele, una “Deposizione” e una “Vergine con Bambino”, di ignota fattura. Nel corso del tempo la chiesa è stata dotata di nuovi ambienti e di nuovi arredi, di cui è degno di nota un fonte battesimale in marmo del 1629, donato da Domenico Russo.
L’edificio, da riscoprire per il suo valore storico ed artistico, sorge in un luogo dal punto di vista paesaggistico estremamente favorevole. Da qui, difatti, si può osservare da una diversa prospettiva la costa sottostante, ricca di pendii e di terrazze coltivate a limoni.