Cappella della Madonna della Rotonda

CAPPELLA DELLA MADONNA DELLA ROTONDA

“Quando i figli si chiedevano per grazia divina”

La chiesetta – con originale sagrato arrotondato, con spalliera a panca – domina la valle scavata dal torrente Reginna Minor. L’ingresso è sormontato da una prominente cornice ad arco, con una finestrella barocca che illumina l’interno. L’altare è in marmo policromo ad intarsi floreali del 1700. Su di esso si innalza una tela a cornice dorata nella quale sono rappresentati la Madonna che allatta il Bambino e ai lati San Pietro Apostolo e San Sebastiano Martire del 1868 (attribuita a Gaetano Capone o alla sua bottega).
Le donne si rivolgevano all’immagine benedetta per chiedere l’arrivo di un figlio.
La chiesetta è anche dotata di un originale campaniletto a doppio corpo.
Posta lungo i confini delle mura orientali di Ravello, la via che dal nucleo della città conduceva a questa cappella era nota fin dal 1249 con la denominazione di vicus ecclesiae S. Marie Rotunde. Nel 1249, nell’atto di vendita di terreni della famiglia Grisone, è documentata l’esistenza della cappella, appartenente alla parrocchia di Santa Maria del Lacco, sul monte Rotondo, che domina la valle, sul confine orientale con Minori. Essa aveva una struttura diversa da quella attuale, forse bizantina, così come racconta lo storico Camera. Le cronache del 1607 raccontano della rovina e dell’abbandono della chiesa, e nel XVIII secolo venne rifatta ed abbellita dalle decorazioni barocche che ancora si possono notare. Sul finire dell’Ottocento fu fatta restaurare da Carlo De Julis, il cui nome compare sul pavimento e sui marmi dell’altare.

 

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