COMUNE: Scala
DENOMINAZIONE: Duomo di S. Lorenzo (ex Cattedrale)
DOVE STA: Piazza Duomo
DESCRIZIONE: Il duomo, dedicato a S. Lorenzo martire, fu costruito nell’XI secolo anche se, nel corso dei secoli, ha subito numerosi interventi.
L’interno, a tre navate divise da archi a tutto sesto poggianti su pilastri, presenta un transetto triabsidato e copertura piana di quest’ultimo e della navata centrale, impreziosito da tele di Antonio Cacciapuoti delimitate da motivi geometrici e floreali a stucco, opera di Giovanni De Simone del 1748.
L’altare maggiore è decorato da una tavola riproducente la Madonna con i martiri e nel registro inferiore l’Ultima Cena, opera di Marco Pino e Bartolomeo Guelfo.
Le navate laterali, con copertura di volte a crociera, sono alleggerite negli alzati da cappelle poco profonde; nella navata destra vi è un piccolo ambone, con decorazioni musive e poggiante su quattro colonne (l’opera proviene dalla chiesa della località scalese Campidoglio).
Un vano-porta sulla navata destra, sormontato da una tela raffigurante l’“Ecce Homo con S. Sisto Papa”, della scuola di Andrea Sabatino, immette, attraverso un’ampia scala, alla sottostante cripta, divisa longitudinalmente in due navate da quattro colonne che reggono volte a crociera.
Alla parete sinistra della cripta è poggiato il monumento funerario di Marinella Rufolo, fatto costruire dal marito Antonio Coppola nel 1332 ad un discepolo di Tino da Camaino. Il monumento, di impianto gotico, con doppio spiovente ornato di guglie, è abbellito da alcuni bassorilievi in marmo: la colomba, Cristo con gli Apostoli, la morte, l’Assunzione e l’Incoronazione della Vergine; nel registro inferiore la defunta distesa sopra la cassa tombale riprende il classico schema funerario con il cane accucciato ai piedi, mentre sulla cassa in medaglioni sono riprodotti la Vergine ed i Santi. Sui piedistalli le figure della defunta e del marito completano l’impianto.
Tra gli arredi della chiesa sono da notare: una mitra vescovile, dono di Carlo I d’Angiò nel 1270, quando sconfisse i Saraceni nel giorno della festa del Santo patrono; un calice, opera di alta oreficeria.
Il campanile, accanto alla chiesa, è a tre registri e poco svettante.
Interessante è il riquadro maiolicato, inserito nel pavimento, risalente al 1853.
VEDERE, VISITARE, TROVARE: Il Duomo è aperto tutti i giorni per l’intera giornata ed è sempre visitabile, compatibilmente con le celebrazioni liturgiche.
DATI SULLA FRUIZIONE: Nessuno
OPPORTUNITA’: Se non si ha una guida turistica diventa difficile apprezzare a pieno la bellezza e l’importanza delle opere presenti. Occorre quindi integrare la presentazione con materiale e supporti informativi.
BIBLIOGRAFIA: FRANCIOSA N., Scala. Storia, Cultura e Paesaggio, Salerno 2001
CAFFARO A.-GARGANO G., Costiera amalfitana, guida storico-artistica, Salerno 1979