Mission e struttura del Piano di Gestione
L’UNESCO sottolinea che il PdG è un processo e non un evento. Per la gestione ottimale del sistema comunità-territorio individua quindi otto tappe:
1. coinvolgere i portatori di interesse nell’approccio alla gestione;
2. conoscere il paesaggio culturale da gestire e i suoi valori (da parte degli abitanti, oltre che dagli esperti);
3. definire una vision condivisa sul futuro del sistema comunità-territorio;
4. identificare gli obiettivi gestionali e individuare opportunità e minacce, utilizzando il PdG per gestire le une e le altre;
5. identificare le varie opzioni possibili e concordare la strategia gestionale;
6. coordinare l’attuazione della strategia gestionale;
7. monitorare, valutare e adattare la gestione;
8. decidere quando rivedere le strategie gestionali e il PdG per le eventuali correzioni.
Il PdG “Costiera Amalfitana” è stato quindi avviato con una vision precisa: riattivare il processo di adattamento intelligente e compatibile del territorio alle esigenze della comunità che lo utilizza, VERSO LA COSTIERA ANTICA è lo slogan che la definisce. Dalla constatazione che il risultato brillante dell’adattamento antico è stato dovuto ad una ricerca di profitti che però contava su una conoscenza diffusa degli effetti di ogni intervento è poi derivata la mission del Piano: proporre un insieme di azioni capaci di recuperare la conoscenza degli effetti e ripristinare la convenienza degli interventi che le concretizzano.
La terza parte del PdG è così articolata. Nella prima parte, dopo una sintetica esposizione del percorso che ha portato alla presente edizione del PdG (Cap. 2), vengono analizzati i punti di forza e di debolezza, nonché le opportunità e le minacce cui è esposto il sistema (Cap. 3). Dall’insieme di tali analisi si sono quindi ricavate le criticità che il PdG è chiamato a risolvere (Cap. 4), a cominciare dal modello di governance proposto, alla cui illustrazione è dedicato l’intero Cap. 5. Il Cap 6 espone i criteri con cui sono stati definiti gli obiettivi strategici che il Piano persegue per realizzare la vision. Nella seconda parte, che rappresenta il corpus del PdG, vengono illustrati i 66 interventi che concretizzano le 36 azioni necessarie a conseguire i 10 obiettivi strategici (Cap. 7). Ciascuno degli interventi proposti viene descritto con una scheda dettagliata, di cui struttura e contenuti (finalità, articolazione, risultati attesi, attori, costi ecc.) sono illustrati nella scheda tipo allegata (All. 3 – Format scheda intervento). Ciascuna scheda indica da un lato le attività da svolgere con riferimenti ai 5 settori suggeriti dall’UNESCO (Conoscenza, Tutela e Conservazione, Valorizzazione, Promozione, Formazione e Comunicazione, Monitoraggio), dall’altro gli elementi di interesse del decisore politico chiamato ad attuarlo: priorità, costi e durata; impatto generato, sia sul territorio sia sulla comunità. La scheda è inoltre completata dagli indicatori di successo, necessari per rendere concreto ed efficace il monitoraggio.
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