La pastiera era originariamente un migliaccio di maccheroni in cui si utilizzava “la pasta di ieri” condita con ricotta dolcificata, uova e cannella. Solo in un secondo momento fu preparata con una pasta lunga ed in particolare con un formato molto sottile denominato “fedeline”, cotte nel latte e condite con zucchero, cannella, acqua di fiori d’arancio ed amalgamate con uova sbattute. Il tutto veniva poi posto in una teglia di terracotta preunta con sugna o burro per essere cotto al forno sino alla doratura della superficie. Il migliaccio di pasta dolce dopo aver subito varie modifiche oggi è divenuta una sfoglia esterna di ottima pasta frolla con all’interno un composto di crema pasticcera e ricotta montata e dolcificata con aggiunta di cedri e scorze d’arancio e canditi tagliuzzati a dadini, grano precotto, latte e strutto aromatizzato da una spruzzatina d’acqua di fiori d’arancio.
VEDERE, VISITARE, TROVARE: è un prodotto tipicamente pasquale, ma in alcune pasticcerie e ristoranti è possibile trovarlo anche in altri periodi dell’anno.
OPPORTUNITA’: organizzare corsi, degustazioni e dimostrazioni presso qualche pasticceria, oppure inserirla nei corsi di cucina già proposti dalle agenzie locali. Per le specialità legate a particolari ricorrenze o a specifici periodi dell’anno le dimostrazioni e le degustazioni sarebbero particolarmente importanti, perché contribuirebbero a coinvolgere i visitatori nei ritmi e nelle usanze della cultura locale.
BIBLIOGRAFIA:
Ezio Falcone, La tradizione culinaria della regione amalfitana, il garum e la colatura d’alici, in Rassegna del Centro di Cultura e Storia amalfitana, 6 Dicembre 1993, Nuova Serie.
Salerno Costa d’Amalfi e Penisola Sorrentina, Itinerari srl Piacenza, Dicembre 2002.
La Costa d’Amalfi, paesaggio di borghi dipinti, iniziativa ideata da Cotur Costa d’Amalfi coordinamento turismo rurale, dicembre 2001.